Io stavo in mezzo alla strada ed è venuto all’improvviso il professor Giovanni, io me la facevo con i figli dei camorristi; è venuto il professore con un paio di trampoli e due palline e ci ha messi a fare trampoli e palline, e ho detto: “professore voglio portare questa cosa avanti perché mi piace”.

Ciò che penso è che mi sento come se fossimo una famiglia, condividiamo tutti gli stessi problemi, che tutti abbiamo dove viviamo. Ed è bello condividere ciò che proviamo con gli altri, e che gli altri facciano lo stesso con noi.

Quando si impara qualcosa si può avere un futuro, come essere un artista o un insegnante. E si può fare la stessa cosa che hanno fatto con noi e insegnare a nostra volta. Come nel circo tradizionale: insegnare di generazione in generazione, ma non nella tua famiglia, bensì per aiutare tutti gli altri.

Quando ho cominciato a fare circo ho capito che mi piaceva moltissimo. Voglio fare circo sia per gli spettatori palestinesi sia per quelli di tutto il mondo, voglio mostrare loro la mia vita, come vivo nella mia città, come sto sia sul palco sia in strada. In futuro voglio diventare un professionista del circo. Io amo il circo!